Prima uccide un ragazzo con la fiocina, ma poco dopo Fatah Melloul sarebbe andato a pescare insieme alla fidanzata.
Un fatto allucinante quello avvenuto domenica scorsa a Sirolo (Ancona), dove il 23enne Klajdi Bitri è stato trafitto dalla fiocina del 27enne algerino Fatah Melloul. Dopo la fuga, l’aggressore è stato catturato dai carabinieri, ma il retroscena dell’accaduto è da brividi.
Il delitto di Sirolo
Un gesto atroce eseguito a sangue freddo dal 27enne che, guardando negli occhi il giovane Klajdi Bitri, gli ha conficcato nel petto un fucile da pesca. La tragedia è accaduta sotto gli occhi dei passanti per strada, dove il 23enne aveva agito in difesa di un altro automobilista aggredito dallo stesso Melloul.
La lite era nata per motivi di viabilità: l’algerino si sarebbe infuriato perché l’auto davanti a lui andava troppo piano. Un futile motivo che è bastato per farlo scendere dalla sua vettura per picchiare il conducente, davanti a moglie e figli.
A quel punto il 23enne albanese è intervenuto in difesa dell’uomo, ma l’aggressore ha tirato fuori un fucile da sub dal portabagagli colpendolo a morte sul petto, per poi darsi alla fuga.
La pesca dopo l’omicidio
Dopo l’omicidio avvenuto a Sirolo, in via Cilea, Melloul è stato rintracciato dalle forze dell’ordine e trasferito nel carcere di Montacuto, ad Ancona, con l’accusa di omicidio volontario aggravato. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine, e da pochi mesi era diventato anche cittadino italiano.
Interrogato in caserma ad Osimo, alla presenza del suo avvocato Davide Mengarelli, Fatah ha dichiarato che il colpo di fiocina è stato accidentale: non si sarebbe nemmeno accorto di aver ferito il 23enne. Tuttavia arriveranno risposte certe solo dopo l’autopsia sul corpo di Klajdi Bitri.
Dopo il delitto, Fatah Melloul sarebbe anche andato a pescare insieme alla sua fidanzata, con la stessa fiocina con cui aveva ucciso il giovane poco prima.